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Termine in uso nel XIX secolo per indicare alcune malattie delle piante.

Dicesi di organo/pianta affetti da cachessia.

Malattia di natura viroidale del pesco dovuta a PLMVd.

Tessuto parenchimatico non differenziato, che si manifetsa a seguito di ferita in tessuti giovani, a forte attività meristematica.

Raccolta di campioni secondo schemi determinati tali da rendere la stessa rappresentativa della zona in esame.

Corruzione umida e molle in materia putrida (1817).

Degenerazione di tessuti che tendono ad indurire.

Lesione di organi legnosi intorno alla quale si instaurano processi cicatriziali.

Tipo di cancro nel cui processo di formazione ad un periodo di sofferenza della pianta segue un recupero dello stato sanitario dovuto alle reazioni cicatriziali che la pianta riesce a manifestare.

Lesione a lenta riparazione e prolungata attività del patogeno.

Reticolatura formata da fibre sterili avvolgenti le basidiospore, propria dei Gasteromiceti.

Involucro di una particella virale, composto da una o più specie proteiche le cui molecole, i capsomeri, sono assemblati secondo una struttura poliedrica modulare.

Rivestimento esterno della cellula batterica (polisaccaridi + polipeptidi + proteine).

Contenitore di vetro, o di plastica, alto 2-3 cm, di vario diametro, utilizzato per la coltura in vitro di microrganismi.

Determinazione delle caratteristiche di un organismo/microrganismo.

Fitofarmaci derivanti dall’acido carbammico.

Deficienza di elementi nutrizionali o di acqua.

Stato alterativo derivato da indisponibilità di un elemento nutritivo presente, ma non assimilabile.

Disgregazione di tessuti legnosi in una massa polverulenta (Xilochereusi).

Si indica con tale termine la carie bianca allorchè è localizzata, nel legno, in piccole cavità di forma lenticolare.

Caduta di organi vegetali.

Dicesi di prodotto/sostanza capace di creare danno ad un elemento vivente.

Alterazione del legname, che presenta spazi vuoti in corrispondenza delle tracheidi, imputabile ad attività batterica.

E’ costituito dall’unità funzionale per l’esecuzione di prove di Buona Pratica di Laboratorio.

Ampia categoria tassonomica dei batteri che comprende i cloni, entità presenti in natura (altrimenti definibili come specie).

Ceppo batterico, fungino o virale, iniziale, dal quale derivano, o si fanno derivare, ulteriori ceppi.

Ceppo presente in natura.

Entità virale, naturale o artificiale, che si diversifica dal virus tipo per qualche proprietà fisica o chimica, per infettività o per qualche sintomo.

Documento che attesta, allorchè il materiale vegetale viene importato o esportato, la sanità dello stesso.

Atto tendente a dichiarare la sanità del materiale vegetale.

Pratica preventiva (profilattica) effettuata con mezzi chimici.

Capacità di un microrganismo ad essere attratto da specifiche sostanze chimiche.

Pratica curativa (terapeutica) effettuata con mezzi chimici.

Processo di riparazione di una ferita.

Alterazione che interessa i frutti delle pomacee con formazione di nuclei interni necrosati e rugginosità a fasce, corrispondenti alla zona di massima sensibilità al momento del gelo.

Spaccatura circolare che si verifica, in corrispondenza delle cerchie di accrescimento del legno, in specie arboree per effetto della diversa contrazione dei tessuti.

Insieme di conidi aggregati in filamenti.

Processo in base al quale le membrane cellulari ed il contenuto plasmico si dissolvono.

Studio dei processi alterativi a livello cellulare.

Dicesi di fitofarmaco il cui movimento è localizzato alla zona di assorbimento, senza entrare in circolo.

Trasporto localizzato alla zona attorno al sito di assorbimento.

Appiattimento di un organo cilindrico.

Abnorme produzione di rametti contorti. Identificabile con la formazione di scopazzi.

Corpo fruttifero, di forma sferica, degli Ascomiceti, privo di ostiolo.

Perdita reversibile del colore verde di organi normalmente tali, dovuta ad ostacoli che mascherano la sorgente di luce.

Alterazione della vite dovuta ad eccesso di calcare nel terreno, con conseguente blocco del ferro.

Clorosi dovuta ad eccesso di calcio nel terreno che immobilizza il ferro.

Termine che indica un gruppo di organismi simili ma non assegnati ad un taxon.

Sostanza adesivante o tensioattiva che si addiziona ad un fitofarmaco.

Alterazione della vite di natura genetica, o dovuta ad infezioni virali, o ad avversità climatiche.

Caduta repentina di vitalità di un organo o di una pianta.

Alterazione fogliare dovuta a squilibri idrici accompagnati da bassi livelli igrometrici dell’aria.

Capacità di un patogeno di invadere un tessuto vegetale.

Malattia di natura batterica delle pomacee dovuta a Erwinia amylovora.

Alterazione degli acini di vite a seguito di pressione manuale o ad eccesso di calore.

Alterazione di organi carnosi con formazione di grandi aree molli e decolorate che successivamente diventano asciutte.

Stato di convivenza tra due organismi, per cui uno riceve dell’altro nutrimento senza però arrecargli danno.

Capacità di una specie arborea di creare “compartimenti” atti ad isolare una regione lesa o infetta.

Dicesi di microrganismo che può portare a contagio. Dicesi anche di organo, o individuo vegetale, dal quale si può contrarre contagio.

Microrganismo estraneo ad una coltura pura.

Fase della patogenesi nella quale l’entità infettiva entra in contatto (contamina) la pianta ospite.

Dicesi di fitofarmaco che agisce sulla superficie di un organo senza penetrarlo.

Termine improprio per indicare la lotta alle malattie e la difesa delle piante.

Condizione che comporta un insieme di sintomi simili causati da più agenti, biotici o abiotici.

Fenomeno in base al quale due organismi evolutisi da parenti diversi convergono tra loro in base ad alcuni caratteri.

Struttura portante gli elementi della riproduzione sessuata di un fungo.

Fenomeno di contrazione di un tessuto con comparsa di malformazioni esterne.

Sostanza utilizzata in post-raccolta per rendere il prodotto più brillante.

Entità vegetale caratterizzata da organi riproduttivi non evidenti.

Alterazione della patata dovuta a carenza idrica. Consiste nella formazione di cavità all’interno del tubero, con imbrunimento dei tessuti.

Fitofarmaco a base di rame

Struttura extracellulare costituita da cutina che riveste l’epidermide e che assume funzione di difesa pre-infezionale.

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